IO SONO QUI PER TE

IO SONO QUI PER TE

Voglio condividere alcune riflessioni su una breve orazione suggerita da Daniel Lumera e collegata alla pratica dei 28 respiri[1], un esercizio di natura fisica, psicologica e spirituale che consiste in una serie di cicli di ventotto respirazioni consecutive effettuate inspirando col naso ed espirando con la bocca, da praticarsi seduti con la schiena diritta, occhi chiusi e con l’attenzione rivolta costantemente o nel punto tra le sopracciglia, o all’apice del cranio, le cosiddette “fontanelle”.

Prima, dopo e tra un ciclo e l’altro c’è una breve fase di silenziosa concentrazione che potrebbe assomigliare a una leggera forma premeditativa. È al termine dei cicli che Daniel Lumera, durante gli esercizi guidati che possono essere seguiti on line, suggerisce queste poche ma intense parole.

Sono rivolte al nostro cuore, tanto che Lumera dice di recitarle, mentalmente, con la mano aperta sul cuore. Ma non è solo con il nostro cuore che parliamo. Il cuore è il contatto, pulsante, con la vita universale, con l’Essere eterno, infinito e consapevole, con Dio, se vogliamo.

La prima affermazione è una dichiarazione di presa di coscienza del motivo della nostra esistenza, del perché esistiamo, del senso del nostro essere. Nel silenzio concentrato al termine dei cicli di respirazioni ci rivolgiamo consapevoli a Dio avendo preso coscienza che noi siamo qui per Lui. Gli diciamo: io sono qui per te.

Poi ci predisponiamo a percepire la Sua presenza in noi, l’attenzione concentrata sul qui ed ora: io ti sento.

E dopo la prima sensazione percettiva, siamo pronti per sentire quello che ci viene dall’Essere, qualunque cosa sia, un messaggio, un’intuizione, una semplice sensazione: io ti ascolto.

Ed ecco che, se siamo riusciti ad ascoltare, scopriamo, direi con stupore, che ciò che ci arriva non è una novità, è qualcosa che già conoscevamo, che ritroviamo: io ti riconosco.

È a questo punto che si libera la dolce sensazione della gratitudine, per aver ritrovato l’essenza profonda della nostra natura: io ti ringrazio.

Dopo la gratitudine, l’emozione più grande, la forza che, come diceva Dante a conclusione della sua Commedia, “move il sole e l’altre stelle”: io ti amo.


[1] Daniel Lumera, 28 respiri per cambiare vita, Mondadori 2023.

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