FUSIONE CON PESARO, COME RIPARTIRE

(CRONACHE DA MOMBAROCCIO, 22 dicembre 2015) Ancora un’animata assemblea a Mombaroccio sul tema della fusione con Pesaro. Sono state presentate le nuove indicazioni fornite dalla Regione Marche dopo la sospensione imposta dal TAR e sono stati ribaditi i punti cardine dell’importante progetto politico, l’unico che può garantire a Mombaroccio un futuro di vera autonomia, oltre che di importanti risorse. Ma chi non ne vuol sapere, e non si capisce bene con quale scopo, non avendo veri argomenti per convincenti alternative, continua a fare vuota demagogia e a servirisi degli urlatori per impedire un confronto sereno. Vien da pensare che non siano più così tanto sicuri di vincere il prossimo referendum, che dovrebbe svolgersi in marzo.

Circa sessanta persone hanno partecipato all’Assemblea di ieri sera al Teatro di Mombaroccio, più o meno equamente ripartite tra i fautori del no e quelli del sì (la stima è stata fatta sulla base degli applausi polemici). Valter Recchia, per conto del Comitato per il Sì alla fusione con Pesaro – che ha organizzato l’Assemblea – ha introdotto gli interventi del Sindaco di Pesaro, Matteo Ricci e quello del Sindaco di Mombaroccio, Angelo Vichi.
Ricci ha definito “bizzarra” la sentenza del TAR che ha sospeso il procedimento avviato con le delibere di settembre a due giorni dal programmato referendum consultivo, ma ha anche affermato che, gradite o meno, le sentenze vanno rispettate. Ha poi ribadito la ferma intenzione di riprendere con celerità il cammino intrapreso e interrotto (“ma abbiamo fatto quello che ci ha detto la Regione”), riconfermando tutti gli impegni nei confronti di Mombaroccio, dall’autonomia municipale alle risorse economiche, ed è tornato sul tema di fondo, anticipato anche dall’introduzione di Recchia, che è quello dell’ineluttabilità per i Comuni piccoli come Mombaroccio di un futuro senza più l’autonomia comunale: le fusioni, se non incentivate, verranno prima o poi imposte per legge (“già circolano in Parlamento proposte di legge, di diverso colore politico, una anche del PD, per eliminare i Comuni sotto i 5.000 abitanti”). Con queste prospettive, l’unica opportunità per Mombaroccio di mantenere una forma di autonomia non dissimile da quella comunale è diventare Municipio di Pesaro, dopo la fusione per incorporazione, con propri organi elettivi e potere vincolante sulle decisioni che riguardano il territorio.
Vichi ha poi aggiornato in merito alle indicazioni avute nell’incontro tenutosi quello stesso pomeriggio in Regione con i responsabili delle attività normative e legali (al quale hanno preso parte i Sindaci di Urbino e Tavoleto e, per Pesaro, una delegazione guidata dal Capo di Gabinetto Franco Arceci), circa le modalità di ripresa del cammino interrotto: la Regione integrerà la legge che nell’ottobre scorso ha recepito la legge Del Rio con specifiche indicazioni sul referendum consultivo, realtive all’individuazione dell’elettorato attivo, ai termini di indizione e alle modalità di effettuazione e lo farà entro il mese di gennaio, in modo da poter consentire ai Comuni di indire il referendum nel mese di marzo. Quanto sopra è stato confermato dallo stesso Governatore Luca Ceriscioli, che è intervenuto prima della conclusione dell’incontro. Il Sindaco di Mombaroccio ha poi ricordato come questa operazione è pensata e voluta per il bene di tutta la comunità e ha rinnovato l’invito alle minoranze a collaborare su un progetto politico che è di portata storica per Mombaroccio.
Peccato che il dibattito nella mezzora finale è stato vanificato da continue interruzioni, vuoti proclami retorici e demagogici e urla esagitate di qualcuno. Quando mancano i validi argomenti non resta che buttarla in bagarre. Ci provino, i signori del no, a contestare in maniera concreta e produttiva per Mombaroccio i seguenti argomenti:
1) Il futuro di autonomia per i Comuni piccoli come Mombaorccio è segnato. Non c’è (ancora) una scadenza, ma la strada è quella e la prospettiva di perdita definitiva dell’autonomia comunale può essere più vicina di quanto non si immagini.
2) Ogni fusione diversa da quella per incorporazione concordata con Pesaro azzera l’autonomia comunale: si diventa frazione o delegazione di un’altra e diversa entità e se tali entità si formeranno dalla fusione con Comuni limitrofi diversi da Pesaro (o Fano, per ovvi motivi), Mombaroccio sarà sempre la cenerentola di un organismo dove altri faranno la voce più grossa, perché solo Monteciccardo è un po’ più piccolo di noi (e insieme non facciamo 5.000 abitanti); inoltre, se guardiamo alla Valle del Metauro, dove troviamo tutti Comuni più grossi, andiamo fuori ambito ottimale, perché Mombaroccio, nella riorganizzazione degli Ambiti provinciali, è inserita in quello di Pesaro, per non parlare delle complicazioni che si creerebbero con l’Unione dei Comuni della quale Mombaroccio fa parte. E, comunque, senza le consistenti risorse che potranno arrivare con Pesaro.
3) Si dice che almeno lì avremo i nostri rappresentanti i Consiglio Comunale. Ma nulla impedisce che Mombaroccio possa far eleggere i suoi Consiglieri anche a Pesaro, basta non disperdere i voti, con poco più di 300 preferenze un Consigliere viene eletto, di maggioranza come di minoranza. E poi a Pesaro c’è l’Assessore dedicato, previsto dal nuovo Statuto in forma permanente.
4) Lo Statuto garantirà l’autonomia municipale, primo caso nelle Marche, con i propri organi elettivi e il il Municipio esprimerà parere vincolante sulle questioni che riguardano il territorio di Mombaroccio.
5) Nessuna altra forma di fusione potrà assicurare a Mombaroccio le risorse economiche proposte da Pesaro, e garantite dagli specifici contributi statali. Chi snobba con sufficienza questo argomento e lo liquida come una “svendita”, o non sa di cosa parla, oppure fa solo demagogia. Le risorse servono per finanziare investimenti e per migliorare i servizi, che sono quello che devono fare le Amministrazioni comunali. Qualunque persona di buon senso, di fronte alla prospettiva di un’autonomia in braghe di tela e con gli anni contati, non esiterebbe a optare per la soluzione che dà a Mombaroccio risorse mai immaginabili con il massimo di autonomia possibile. MF

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