IL GIOCATORE DISTRATTO

IL GIOCATORE DISTRATTO

Questa è la storia di una partita a scacchi rimasta in sospeso alla 14° mossa perché uno dei giocatori, il nero, si è distratto. La partita è stata giocata per posta elettronica, in quanto bianco e nero si trovano in due diverse città; nelle abitazioni di entrambi c’è un angolo per una scacchiera i cui pezzi si muovono con i tempi di Matusalemme; però si muovono, o almeno si muovevano prima che il nero si distraesse.
Dall’autunno dell’anno scorso gli occasionali visitatori di una qualsiasi delle due abitazioni avrebbero potuto assistere all’evoluzione delle manovre sul teatro delle sessantaquattro caselle bicolori, ma da troppe settimane nulla cambia nel braccio di ferro tra i due fronti, e i loro eserciti sembrano cristallizzati in pieno combattimento, come se in una battaglia, per esempio quella di Waterloo, dopo poche ore dall’inizio fosse calato sui contendenti un demone pietrificatore, imprigionando ciascuno nella sua posizione. Così, sulle due scacchiere parallele di due diverse case in due diverse città i pezzi rimangono immobili a scrutarsi con temerario orgoglio, e la polvere li uniforma con il suo velo che non guarda in faccia né ai vinti, né ai vincitori.

L’inizio è dei più ordinari, con l’apertura dei due pedoni di Re e l’uscita dei due Cavalli di Re; alla terza mossa il bianco esce con l’Alfiere di Re e lo posiziona nel cuore del campo di battaglia, la casa c4; il nero risponde con l’uscita del secondo cavallo:

1) e4, e5;
2) Cf3, Cc6;
3) Ac4,Cf6;

dopo la mossa numero 3

A questo punto il bianco fa una mossa debole, avanza il pedone in d3 (sarebbe stata meglio d4) e subito il nero risponde cogliendo l’opportunità, cioè forzando la pressione sul centro con il suo pedone di donna:

4) d3, d5;

dopo la mossa numero 4

Per il bianco la scelta è quasi obbligata, e cambia i pedoni; il nero porta al centro il suo Cavallo di Re e il bianco opta per il sacrificio del suo alfiere, che determina l’uscita della Donna nera nelle case centrali:

5) exd5, Cxd5;
6) Axd5, Dxd5;

dopo la mossa numero 6

Il bianco, analizzando la situazione, si rende conto delle criticità generate dalla debolezza della quarta mossa (d3): è imminente l’uscita dell’Alfiere nero di Re in g4, inchiodando il Cavallo bianco che è sulla stessa diagonale della Donna e, dopo l’arrocco lungo, la pressione sul centro con l’asse Torre-Donna sulla colonna d diventa molto forte; di contro, il bianco ha quasi mollato la presa con i pedoni sulle case centrali (il pezzo più avanzato è in terza traversa), manifestando di subire la pressione del nero, che sembra aver conquistato il centro. Il bianco rinuncia alla tentazione di minacciare subito la Donna nera con l’uscita del suo Cavallo di Donna, perché gli sviluppi successivi potrebbero evolvere verso una esposizione del suo Re non ancora protetto adeguatamente e preferisce arroccare; il nero risponde con l’attesa uscita dell’Alfiere:

7) 0-0, Ag4;

dopo la mossa numero 7

Le mosse successive consentono al bianco di superare le difficoltà, allontanando la Donna nera e completando lo sviluppo; il nero si è offerto al gioco di ripetute minacce alla sua Donna, muovendo la quale non ha saputo approfittare del vantaggio iniziale e ha consentito all’avversario di riorganizzarsi:

8) Cc3, Dc5;
9) Ae3, Db4;

dopo la mossa numero 9

In due mosse il bianco ha completato lo sviluppo e può studiare come riorganizzare l’attacco; poiché riteniamo corretta l’uscita dell’Alfiere alla settima mossa, il nero non poteva evitare l’attacco del Cavallo in c3, ma forse avrebbe potuto trovare per la sua Donna una posizione che non la esponesse al successivo attacco di Alfiere; comunque, dopo il secondo attacco la Donna nera si sposta avanzando sul fianco sinistro dello schieramento bianco, minacciando il pedone b2; qui il bianco azzarda un attacco di cavallo, come risposta all’eventuale presa del pedone d2:

10) Cd5, …

la decima mossa del bianco

Se il nero prende in d2, il bianco porta il Cavallo in c7, con attacco combinato (occhiale) a Re e Torre: la Donna nera è costretta a rientrare:

10) …, Dd6;

Ora il Cavallo bianco in d5 è a sua volta attaccato dalla Donna nera ed è privo di protezione; inoltre l’attacco nero diverrà ben presto molto potente, dopo l’imminente arrocco lungo che pone Donna e Torre sulla stessa colonna: cosa fare? Tornare a casa e perdere tempo prezioso o proteggere il cavallo avanzando il pedone c, con il problema di abbandonare la protezione del pedone d3 (che presto si potrebbe trovare attaccato dal micidiale asse Donne-Torre) e di creare la casa debole d4 dove potrebbe arrivare pericolosamente il Cavallo nero? Anche se esposta a criticità, il bianco opta per questa seconda ipotesi, contando sul fatto di poter disporre ancora di un certo vantaggio di tempo per risolvere la situazione; il nero ne approfitta per arroccare:

11) c4, 0-0-0;

dopo la mossa numero 11

Il bianco deve risolvere il problema dell’inchiodatura della sua Donna e del suo Cavallo di Re: sono entrambi reciprocamente inchiodati, perché se la Donna abbandona la diagonale che protegge il Cavallo, questo rimane coperto solo dal pedone g2 e in caso di cambio Alfiere-Cavallo il Re bianco rimarrebbe esposto in un’area dove la Donna avversaria potrebbe presentarsi con un sola mossa: l’avanzamento dei pedoni neri sostenuti dalle Torri potrebbe diventare inarrestabile. La mossa è quasi obbligata: forzare l’Alfiere nero cambiare oppure ad allontanarsi:

12) h3, …

la dodicesima mossa del bianco

Per il nero sarebbe interessante sacrificare l’Alfiere per esporre il Re avversario all’attacco micidiale di Donna-Torri e pedoni: arretrando l’Alfiere in h5 manterrebbe l’inchiodatura e costringerebbe il bianco a una ulteriore forzatura, uscendo con il pedone in g4, a quel punto cambierebbe l’Alfiere col pedone e la sua Donna sarebbe libera di scompigliare le linee dell’arrocco avversario: un po’ rischiosa, ma andrebbe studiata. Invece il nero opta per il cambio Alfiere-Cavallo, facendo felice il bianco, che si libera dell’inchiodatura e può finalmente far uscire la sua Donna; tra l’altro la Donna bianca in f3 minaccia il pedone nero in f7 e costringe l’avversario a un’altra mossa difensiva:

12) …, Axf3;
13) Dxf3, f6;

dopo la mossa numero 13


Ed eccoci alla quattordicesima mossa: il bianco ha respinto l’attacco del nero e ha completato lo sviluppo; il nero mantiene un assetto forte sulla colonna centrale d, ma è i ritardo di sviluppo (con il rischio di crearsi un alfiere cattivo). Con gli arrocchi opposti, si profila il classico scontro su due fronti, dove vince chi arriva primo; perciò il bianco prepara il suo avanzamento con un mossa apparentemente marginale, ma che ha il duplice effetto di predisporre l’avanzata dei pedoni verso l’arrocco nero e limitare le mosse (buone) possibili del Cavallo nero, che a questo punto può andare solo nelle casa forte d4 (dove però è atteso al cambio dall’Alfiere) o retrocedere in e7:

14) a3, …

dopo la mossa numero 14 del bianco, vista dal nero

E qui il nero si è distratto. Con quale mossa rispondereste, se foste al posto del nero?

Riepilogo delle mosse:
1) e4, e5;
2) Cf3, Cc6;
3) Ac4,Cf6;
4) d3, d5;
5) exd5, Cxd5;
6) Axd5, Dxd5;
7) 0-0, Ag4;
8) Cc3, Dc5;
9) Ae3, Db4;
10) Cd5, Dd6;
11) c4, 0-0-0;
12) h3, Axf3;
13) Dxf3, f6;
14) a3, …

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