(2006) SCAMBI D’IDENTITÀ

(2006) SCAMBI D’IDENTITÀ

Provate a risvegliarvi nel corpo di un ateniese del V° sec. a.C. e a calcare le scene con Aristofane …

Il professor Richard Hammler, un noto archeologo ginevrino, si trova coinvolto in un’inspiegabile incidente dopo essere fuggito in preda al panico dalla clinica dove nessuno sapeva che fosse ricoverato. Le indagini dell’ispettore Demattè si concentrano sul reparto “E” della clinica, teatro di esperimenti d’avanguardia coperti dal massimo segreto, condotti da personaggi con pochi scrupoli e sostenuti da inquietanti finanziatori. Nel corso di un blitz notturno riuscito a metà, gli investigatori fanno una stupefacente scoperta: nel reparto “E” riescono a proiettare la coscienza nello spazio-tempo e quindi visitare luoghi del passato, prendendo “in prestito” il corpo di qualcuno dell’epoca. Comincia così l’avventura di Monica Weber e Enrico Finzler, due ufficiali della gendarmeria, e Isabelle Courtier, assistente del professor Hammler, sempre tallonati da un pericoloso killer, per scoprire il vero oggetto delle ricerche e i reali scopi dei finanziatori. Nella cornice di un’Atene post-periclea che si rivela con tutto il suo fascino, al vertice della sua potenza politica ed economica e senza la consapevolezza dell’imminente disastro, tutti i protagonisti vivono straordinarie esperienze e forti emozioni, in un viaggio che ribalta gli schemi precostituiti dell’io e rimescola le coordinate della coscienza. Cosa si prova a risvegliarsi all’improvviso su una nave da guerra ateniese nel ruolo di uno schiavo ai remi? O riaprire gli occhi sul palco di un teatro gremito di folla, nel bel mezzo di un dramma tragico, protetti solo dalla maschera scenica? Scambi d’Identità prova a raccontare “dal di dentro” queste e altre situazioni che ripetutamente si verificano nel corso del racconto, osservando come le differenti personalità affrontano situazioni in cui tutto o quasi è nuovo, non solo l’epoca e il luogo, ma anche il fisico, il ruolo sociale, a volte anche il sesso. Un modo in più per continuare a riflettere sugli interrogativi di sempre.

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