(2008) IL RACCONTO BREVE

(2008) IL RACCONTO BREVE

Qualcuno si risveglia dal coma. E comincia a guardarsi intorno e a riscoprire il mondo. Con qualche problema …

Pubblicato nella sezione “Dizioni e finzioni” della rivista di cultura filosofica e artistica Thauma dedicata a ‘Il Volto’ (2008) con il titolo “Risveglio”, propongo qui di seguito le prime righe.

Pensare è fatica. Avverto le idee formarsi con lentezza nella mia mente. Costrutti elaborati si compongono gradualmente e, improvvisamente, diventano concetti comprensibili. Pensare impegna tutto me stesso. Quando penso, quasi non avverto nulla intorno a me, come se il mio esistere fosse solo nei miei pensieri. Ma forse è così. Devo ammettere che so ben poco di me.
Chi sono?
Ho cominciato a elaborare pensieri da qualche tempo, non saprei da quanto, non sono in grado di misurarlo.
Dove mi trovo?
Certo, le lancette dell’orologio che vedo sospeso sopra la porta nella parete di fronte mi aiutano in qualche modo, ma ripetono instancabili lo stesso movimento e non so quanti giri hanno fatto da quando le ho notate, non ho tenuto il conto.
Perché sono qui?
Il solo formulare questi tre quesiti mi è costato una fatica enorme.
Prima che cominciassi a pormi qualche domanda, tutt’ora senza risposta, c’era la luce, a volte il buio, e c’era il silenzio. Anzi, non è esatto dire c’era, perché quello c’è ancora, io vivo immerso nel silenzio.
A un certo punto ho cominciato a scorgere qualcosa nella luce. Forme. Alcune immobili, altre in movimento. Forme che apparivano, si spostavano, a tratti si fermavano per poi spostarsi nuovamente, e poi scomparivano. Riconobbi prima le forme immobili. Riuscii a distinguerle tra loro, ma la cosa più entusiasmante, la sorpresa più bella, fu che capii che cosa erano, le riconobbi.
Fu un momento di eccitazione straordinaria. Non solo perché feci la scoperta di poter formulare pensieri, ma anche perché realizzai di possedere tantissime informazioni depositate nella mia memoria, informazioni che potevano essere recuperate e utilizzate per … pensare, sia pure con grande fatica. Infatti, alla gioia seguì la spossatezza e poi il sonno.


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Il racconto completo è disponibile nella sezione Attività letteraria, articolo NUOVE STORIE PER IL LABORATORIO DI SCRITTURA 2014.

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