MOMBAROCCIO N° 12, LUGLIO 2015

Riepilogo delle cose fatte, avviate, allo studio dopo il primo anno della nuova Amministrazione. Punto della situazione sui nodi cruciali che imporranno a breve importanti scelte strategiche.

Questo il mio servizio di spalla nelle pagine interne, sul tema dell’imminente approvazione del bilancio “preventivo” del 2015, poi approvato dal Consiglio Comunale il 29 luglio.

IL GATTO E IL TOPO
Alla fine arriviamo ad approvare il bilancio di previsione dell’anno corrente alla fine del mese di luglio. L’anno scorso ironizzammo sull’approvazione del preventivo in agosto.
Facile e legittimo, allora, ipotizzare calcoli di chi ci aveva preceduto, costringendo noi a fare il lavoro “sporco” di aumentare le tasse. Ma abbiamo dovuto fare i conti con i meccanismi soffocanti della Pubblica Amministrazione: disponiamo di una unica risorsa professionale in grado di redigere un bilancio, i compiti e gli adempimenti del quotidiano sono farraginosi e ridondanti e, quasi a farlo apposta, il Governo ha deciso da quest’anno di cambiare un’altra volta le regole del gioco. Sulla carta sembra una cosa buona, il principio dell’esegibilità: se dico che incasserò una certa somma, devo esserne certo, se dico che la impegnerò, devo essere sicuro di disporne. Verrebbe da dire: Ma va?
Comunque sia, le nuove regole, pienamente funzionali dal prossimo anno, hanno impegnato la nostra Ragioneria con un superlavoro per le procedure del Riaccertamento Straordinario del Bilancio, in altre parole è stato fatto due volte lo stesso lavoro, prima con un linguaggio e poi con un altro. Non è stato sadismo, si è vuoluto tirare una riga sul passato.
Ed eccoci a luglio alle prese con un bilancio di previsione stretto tra tagli dei conferimenti statali e obiettivo del Patto di Stabilità, per il 2015 si tratta di 246.00 Euro che i mombaroccesi dovranno consegnare nelle mani della tesoreria nazionale. Come? Per quest’anno dovremmo facela, e senza nuovi aumenti delle tasse. Sempre che non arrivino nuove sorprese in corso d’opera, come accadde l’anno scorso in novembre (ricordate? Nuovo taglio, nuova inevitabile tassa sui terreni agricoli). Tutti i Comuni italiani contribuiscono al disavanzo dello Stato per il 2%. Ma finanziano il disavanzo per l’88%!
In altre parole, i nostri e vostri sacrifici continuano a mantenere il costo della Casta che non solo detta le regole del gioco, ma le cambia a suo piacimento.
Un sadismo che ricorda il gatto che gioca con il topo. Prima di divorarlo.

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