DEMAGOGICA POLEMICA DI MASSIMO MURATORI SULLE ALIQUOTE DELLE IMPOSTE COMUNALI.

(CRONACHE DA MOMBAROCCIO, 23 dicembre 2016) Si inventa arbitrari spazi di manovra, formula previsioni campate in aria, propone interventi senza troppo senso di responsabilità – tanto dai banchi dell’opposizione è facile parlare e criticare – poi ammette con un sorriso sornione che fa solo il suo lavoro.

Cioè quello della minoranza che non può certo andare troppo a braccetto con la maggioranza! Nel Consiglio comunale del 21 dicembre avevamo appena approvato all’unanimità (dei presenti) il nuovo regolamento del Consiglio comunale, impensabile quindi un’intesa sulla conferma delle aliquote delle imposte locali! Per inciso, i ritocchi del 2014 sono stati imposti dalle leggi nazionali sul Patto di Stabilità Interno e, sempre per inciso, le aliquote di Mombaroccio sono in linea con quelle degli altri Comuni della Provincia e, ancora per inciso, negli anni 2014 e 2015 abbiamo centrato l’obiettivo del Patto per poche migliaia di euro, su bilanci che si assestano sopra i 3 milioni!
Comunque, è facile fare proposte avventate per raccogliere qualche consenso di pancia, sapendo che tanto saranno respinte da chi ha la responsabilità di far funzionare le cose e il senso di responsabilità per realizzare la giusta politica amministrativa con coerenza.
Così, il Consigliere di minoranza Massimo Muratori ha invitato il Consiglio ad approvare due emendamenti per abbassare le aliquote dell’IMU e dell’addizionale IRPEF. Ecco cosa egli scrive sul sito “Vogliamo vivere a Mombaroccio da mombaroccesi”: abbiamo proposto due emendamenti uno per abbassare da 0.87% a 0,77% l’IMU che a spanne avrebbe lasciato nelle tasche dei mombaroccesi 80.000€, nel secondo abbiamo chiesto di abbassare da 0,80% a 0,70% l’addizionale IRPEF che avrebbe prodotto un minor gettito di circa 40.000 €, messi assieme circa 120.000€.
Secondo Muratori i 120.000 Euro in meno nel bilancio comunale del prossimo 2017 sarebbero stati compensati dai trasferimenti a diverso titolo di cui abbiamo beneficiato nel 2016 (un anno che solo nell’estate del 2015 si prospettava drammatico, ma che poi le successive politiche del Governo Renzi hanno reso sopportabile anche per i Comuni piccoli come il nostro), che secondo lui sono già acquisiti anche nel prossimo anno. Cosa tutt’altro che certa. Basti pensare all’attuale Legge di Stabilità, approvata in tutta fretta da Renzi prima di salire dimissionario al Quirinale e sulla quale pendono gli strali dell’Europa. Vedremo in primavera se e come questa legge cambierà e se non dovremo restituire quello che forse troppo generosamente ci era stato dato. Speriamo di no, ma il rischio è concreto. E andare a spendere quello che non si è per nulla certi che potrà entrare è quanto meno poco responsabile.
Ma Muratori non dice questo nel suo articolo sul sito del mombaroccesi che vogliono vivere a Mombaroccio da mombaroccesi; queste cose le ha dette in Consiglio: “Visto che quest’anno abbiamo avuto un avanzo di 120.000 Euro, possiamo abbassare le tasse!”. Il ragionamento non farebbe una grinza se, come detto prima, fossimo certi di raggiungere lo stesso obiettivo nel 2017. E comunque, per cosa dovremmo imbarcarci in un’operazione rischiosa? Muratori sostiene che 20€ in più al mese per molte famiglie del nostro comune sarebbero state un piccolo aiuto apprezzato.
A parte il fatto che 120.000 Euro divisi tra le 900 famiglie circa di Mombaroccio sono un obolo di 11 Euro circa a famiglia al mese (non a persona), vogliamo davvero rischiare di doverci rimettere mano solo per dare un segnale di cambio di tendenza apprezzabile?
Di quale arcano cambio di tendenza parla il Consigliere Muratori? Togliere al Comune la possibilità di erogare i servizi e far quadrare i bilanci per restituire pochi spiccioli a ogni famiglia, con il rischio concreto di doverseli poi far restituire, con tanto di interessi e figuraccia istituzionale? Come se fossimo noi a decidere quanto prendere dallo Stato centrale, quanto dalla Regione e quanto dalle tasche dei cittadini!
Ed ecco che il nostro si sbilancia nell’esporre la sua ricetta magica, dopo aver lamentato che ormai siamo ad un livello di tassazione che supera il 50% (come se fossero gli zerovirgola delle aliquote incriminate a determinare l’opprimente risultato): Noi pensiamo che in momenti di crisi come questo i comuni dovrebbero comportarsi come la stragrande maggioranza delle famiglie Italiane che da anni spendono solo nell’essenziale e non nel superfluo, per capirci due esempi banali, noi avremmo preferito lasciare 28.000€ nelle tasche dei cittadini e non aver comprato le telecamere, e così pure per i 6.000€ per gli arredi del teatro, cose utili intendiamoci ma non indispensabili.
La demagogia nella sua essenza più pura!
Tanto per chiarirci, il comportamento del Comune è stato esattamente quello auspicato da Muratori, lo confermano i bilanci regolari del 2014 e del 2015, che – come già detto – hanno rispettato il Patto di Stabilità per il rotto della cuffia. E se nel 2016 sono stati concessi investimenti (straordinari) in conto capitale, quelle risorse le usi o le perdi. Ma questo Muratori non lo dice! Cita gli esempi delle telecamere e del teatro. Peccato che per le prime sono state usate le risorse di una parte delle azioni di Marche Multiservizi, vendute nel 2014 per salvare Mombaroccio dal dissesto (la prima grossa rogna lasciataci in eredità da chi ci ha preceduto). Certo, avremmo potuto vendere qualche azione in meno, così oggi saremmo senza le 8 telecamere che bene o male un aiuto alla sicurezza lo danno, e avremmo 28.000 Euro di invendibili azioni MMS in più. E il teatro? Ben 6.000 euro per la cultura, evidentemente soldi gettati per Muratori, che alla fine del suo mandato ha lasciato il centro storico di Mombaroccio agonizzante! Se fosse stato allora coerente con quello che oggi dice, non avrebbe trascurato di recuperare gli affitti che il gestore del ristorante bar nel torrione di Porta Maggiore non pagava da due anni! Parliano di circa 12.000 Euro, tanto per capirci. Risorse che questa amministrazione ha recuperato, consentendo – tra l’altro – la riapertura del locale.
Ma torniamo al teatro. Quei soldi, che renderanno la struttura finalmente pienamente fruibile, sono una gentile concessione dell’autorità centrale: o li spendi subito, o li perdi.
Ma questo, ovviamente, ancora una volta, Muratori non lo dice ai suoi lettori. Telecamere e teatro sono le prime cose che gli sono venute in mente. Forza, lo invitiamo a farsi avanti con altri esempi nella nostra sciupona amministrazione!

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