STRUMENTI PER LA RIORGANIZZAZIONE DI FILIERA RIVOLTI ALLE PMI DEI DISTRETTI PRODUTTIVI

(MARZO 2004) –
Un’indagine presentata il 18 febbraio 2004 alla mostra-convegno Manufacturing IT di Bologna (Rapporto MIT Italia 2004) ha messo a fuoco le dinamiche emergenti nel settore delle soluzioni IT per le imprese industriali; questi gli spunti più interessanti:

1) sono evidenti i vantaggi competitivi che emergono quando i soggetti locali si relazionano con sistemi integrati
2) risulta importante la struttura organizzativa delle rete di relazioni nel distretto
3) le soluzioni innovative vedono coesistere tecnologie esogene e adattamenti locali
4) la domanda di servizi IT è proporzionale al crescere di complessità dell’impresa
5) c’è consapevolezza diffusa che per combattere la crisi occorra una reazione capace di potenziale la produttività, l’efficienza e migliorare la competitività
6) i modelli dipendono dalle variabili legate alle specializzazioni del distretto, le cui dinamiche nei confronti dell’IT devono essere ben comprese
7) più o meno tutte le imprese dispongono oggi di standard tecnologici di vario tipo, principalmente dedicati all’amministrazione (96%), alle funzioni acquisti e logistica (73%), alla gestione dei magazzini (69% del settore commercio), alle funzioni marketing e commerciale (63%), a quelle della produzione e di tipo gestionale in genere (60%), ma solo un 22% dispone di sistemi che consentono l’accesso a terzi dei propri dati e – dal punto di vista del web – sono pochi a offrire servizi sofisticati in rete
8) i problemi più urgenti sono di tipo strutturale: modelli di business, finanza, credito, mercato del lavoro

Se l’Europa perde competitività nei mercati mondiali e se l’Italia ne perde di più della media degli altri Paesi europei il problema è strutturale per il modo di produzione di molti distretti che impostano la loro forza competitiva sul solo prezzo; oggi tutto è reso difficile sia dall’Euro forte, sia – soprattutto – dalla crescente competizione su questa fascia da parte dei Paesi in via di sviluppo, in particolar modo dalla Cina.

Se non avviene una profonda trasformazione e un riposizionamento verso nuovi standard qualitativi, quei distretti manifatturieri sembrano destinati a imboccare un vicolo cieco.

Occorre quindi:
a) Orientare alla qualità i modelli produttivi
b) Progettare modelli organizzativi di aggregazione delle imprese utilizzando la formula della cooperazione e/o dei consorzi
c) Definire gli strumenti tecnologici di base della cooperativa/consorzio
d) Individuare gli obiettivi imprenditoriali
e) Individuare le soluzioni più idonee per finanziare i progetti
f) Progettare gli strumenti di comunicazione più efficaci e idonei

I partner da coinvolgere sono le associazioni di categoria, le Camere di Commercio, le Istituzioni e il sistema bancario.

Due sono le fasi:
a) Studio di fattibilità (2/3 mesi di indagine)
b) Realizzazione del progetto, con fase di preparazione (4/6 mesi), svolgimento (eventi di 1 giorno nei distretti sul tema innovazione tecnologica) e follow up (1/2 mesi).

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