LUSINGHIERA E GRATIFICANTE RECENSIONE SUL ROMANZO IL MISTERO DEL POZZO DI AFRODITE

LUSINGHIERA E GRATIFICANTE RECENSIONE SUL ROMANZO IL MISTERO DEL POZZO DI AFRODITE

Ogni tanto una buona notizia. Ho scoperto per caso sul sito ANOBII.IT una recensione scritta nel dicembre del 2016, appena il romanzo uscì nelle librerie. L’ha scritta Giovanni Dall’Orto, un lettore attento e preparato.

Nel desolato panorama di scrittori italiani di fantascienza caratterizzato dal problema del “vorrei ma non posso” (ambizioni smisurate e zero capacità narrativa) – scrive Giovanni Dall’Orto – di tanto in tanto emerge inatteso uno scrittore che si legge per il piacere della narrazione e per l’interesse della vicenda. Stranamente, in questo mazzetto di scrittori italiani degni di tener testa alla produzione straniera, una percentuale non trascurabile (da Evangelisti a Mongini) s’affolla in un sottogenere preciso: quello dei viaggi nel tempo, dei passati alternativi, dei mondi paralleli, insomma delle ucronie.
Dall’Orto scrive su www.anobii.com, un social network dove i lettori possono condividere la passione per la lettura.
Riporto qui di seguito alcuni passaggi significativi della sua recensione:
Il mistero del pozzo di Afrodite” di Mauro Ferri (già edito nel 2006 col titolo: “Scambi d’identità“) appartiene a entrambe le categorie: sia a questo mazzetto di scrittori degni d’attenzione, sia al sottogenere dei viaggi nel tempo, del quale sa sfruttare in modo convincente tutte le regole, senza mai cadere nel banale e nel già letto. Anzi, fra tutti i racconti di viaggi nel tempo che ho letto finora, solo quelli di Poul Anderson (come per esempio “La pattuglia del tempo”) mi sono parsi altrettanto convincenti … La vicenda nasce da un felice innesto fra romanzo giallo … e un romanzo di fantascienza … Ferri immagina che sia possibile viaggiare nel tempo (ha anche inventato una spiegazione scientifica del procedimento) grazie a una sostituzione di personalità, che implica il vero e proprio furto del corpo d’un individuo del passato, la cui personalità viene imprigionata nel corpo presente del viaggiatore, il quale rimane sedato in attesa del ritorno del suo vero possessore. L’ipotesi è stata costruita con cura, e pur essendo la riproposizione di “Scambio mentale” di Robert Sheckley (1966) è sviluppata con esiti assai differenti … L’assenza di contraddizioni, la congruenza dei concatenamenti narrativi, la sostanziale credibilità dei comportamenti e delle situazioni (che non richiedono al lettore “sospensioni d’incredulità” larghe come oceani), mostrano che dietro al testo c’è un lungo lavoro di levigatura e riflessione, che ha reso la lettura scorrevole, piacevole e soprattutto credibile. … Una volta montato il palcoscenico, Ferri si diverte a mettere in scena la ricerca del professore perduto (che forse non è morto, ma solo imprigionato in un corpo antico da cui non può più far ritorno) attraverso una serie d’episodi in cui fa uso d’una sottile ironia, divertendosi alle spalle dei suoi personaggi (delizioso il modo in cui alla fine i cattivi pagano il fio della loro malvagità). …Per chi abbia fatto studi classici è magistrale la ricostruzione dell’Atene classica, nella quale i nostri personaggi ci accompagnano, letteralmente, a passeggio …
Non mancano spunti critici utili alla riflessione:
E pazienza se, come fanno tutti gli autori di fantascienza italiani, anche a Ferri sembra necessario inserire una fantasia sessuale del tutto fuori scala, con una sacerdotessa che per guarire l’ospite d’un componente della nostra pattuglia, non senza ragioni ritenuto posseduto da uno spirito, ci fa sesso (cosa totalmente al di fuori della mentalità antica). Evidentemente il mito dell’antichità classica come immaginaria “patria della libertà sessuale” è duro a morire…Così come rientra nella nostra ricostruzione fantasiosa della sessualità antica l’atterraggio d’uno dei protagonisti dentro il corpo d’un attore impegnato in una relazione omosessuale con un ricco cittadino. La costruzione della situazione pone tutte le premesse per una trattazione macchiettistica e omofobica, eppure, misteriosamente, si ferma un millimetro prima della catastrofe …
In ogni caso, la valutazione del lettore è ampiamente positiva: Giudizio complessivo: un romanzo davvero godibile, privo delle goffaggini tipiche degli autori italiani di fantascienza, anzi in molte occasioni “con una marcia in più” rispetto alla media della produzione fantascientifica che ci viene dall’estero. Questo libro l’ho scoperto per caso e per un pelo non l’ho lasciato perdere non trovandone la minima menzione in Rete * , temendo fosse un clone di un clone di un clone de “Il Codice da Vinci”. Per fortuna ho rischiato, e non me ne sono pentito.
Questo è il link per chi volesse leggere la recensione completa. Mentre cliccando QUI potete andare direttamente alle pagine di questo sito dedicate al romanzo.

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