NUOVO APPUNTAMENTO A ROMA PER IL ROMANZO OLTRE LA FENDITURA, TRA FISICA E SPIRITUALITÀ

NUOVO APPUNTAMENTO A ROMA PER IL ROMANZO OLTRE LA FENDITURA, TRA FISICA E SPIRITUALITÀ

Domenica 13 aprile 2014, dalle 18.30 nello storico locale Fonclea (Via Crescenzio 82/A) racconto il mio quarto romanzo in un dialogo con la scrittrice Bianca Silvestri, con le letture del laboratorio Leggere, Interpretare, Narrare diretto da Caterina Casini.

Una nuova occasione per riflettere sulla natura dell’universo e di noi stessi secondo l’interpretazione del fisico marchigiano Davide Fiscaletti e dell’ingegnere sloveno Amrit Sreko Sorli, raccontata nel romanzo-thriller OLTRE LA FENDITURA: siamo tutti parte di un Essere infinito, atemporale, quantizzato e … consapevole! E a questa consapevolezza è consentito accedere, se lo vogliamo.

OLTRE LA FENDITURA, pubblicato con il marchio NeàTrofè, è dedicato a Pierluigi Ferrari, Pigi per gli amici, che presentò nel 2010 il mio precedente romanzo, IL SELETTORE, e che si sarebbe appassionato ai temi di questo, e – com’è scritto nella dedica – “con noi avrebbe voluto ancora parlarne, se non si fosse ricongiunto anzitempo con la vibrazione fondamentale”.

Conduce l’incontro la scrittrice Bianca Silvestri. Leggono alcuni brani Caterina Pilo Boyl, Maria Pia CesariniNadia Antuono e Stefania Mezzanotte, attrici del laboratorio “Leggere, Interpretare, Narrare” diretto da Caterina Casini.

La serata al Fonclea proseguirà come tradizione con un concerto dal vivo.

Questo e gli altri miei romanzi si trovano a Roma alla libreria Altroquando, Via del Governo Vecchio 80/83.

E ADESSO, SE AVETE UN PO’ DI PAZIENZA, POTETE SEGUIRE I FONDAMENTALI DELLA TEORIA FISCALETTI-SORLI DA ME REINTERPRETATI PER IL ROMANZO OLTRE LA FENDITURA:

1) L’UNO È INFINITO. Uso la definizione dei filosofi presocratici al posto di “Universo”, perché l’Uno, o il Tutto, o l’Essere comprende sia l’insieme di galassie originatesi dal big-bang, sia il vuoto nel quale si espande, sia chissà quanti altri universi. E il vuoto non è il nulla, perché il nulla non esiste, lo dice il nome.

2) L’UNO È IMMOBILE. E’ una conseguenza della sua natura infinita. Ovviamente, ricomprendendo tutto, non può spostarsi, perché è ovunque.

3) L’UNO È ATEMPORALE. Altra conseguenza della natura infinita. Il tempo è una relazione tra spazio e movimento. Ma se non c’è il movimento, non c’è neanche il tempo. Quindi, l’UNO infinito vive il suo perenne presente.

4) L’UNO E’ GRANULARE. Nel senso che non è un fluido o un’entità ectoplasmatica. E’ costituito da piccolissimi mattoncini, infiniti, uguali gli uni agli altri, adiacenti tra loro senza spazi vuoti: si chiamano “Quanti di spazio”, hanno la dimensione della c.d. “lunghezza di Plank” (una misurazione individuata dal noto fisico tedesco) e sono anch’essi immobili, a forma di dodecaedro, ciascuno rimanendo al proprio posto a costituire un reticolo tridimensionale, l’architettura fondamentale dell’Essere.

5) L’UNO È ONDULATORIO. Il dubbio se a livello di particelle elementari la materia sia di natura granulare (corpuscoli) o ondulatoria (onde) è ben esemplificato dall’esperimento della fenditura, i cui controversi esiti non trovano ancora una convincente spiegazione dalla fisica standard. Le proprietà ondulatorie dei Quanti di spazio sono legate al fatto che ciascuno di essi è una cella di energia, che si manifesta oscillando (vibrando) e lo fa a diverse frequenze. La massima frequenza possibile, alla velocità del c.d. “tempo di Plank”, è definita vibrazione fondamentale ed è quella che si verifica nel vuoto quantistico. Tutte le altre, a diverse frequenze più basse, concorrono a formare gli oggetti materiali che conosciamo. Tutto, noi inclusi, è generato da Quanti di spazio che vibrano ad appropriate frequenze.

6) PRIMA LEGGE DEI QUANTI DI SPAZIO. Devono costantemente mutare il loro stato vibratorio. Ciascun Quanto tende a tornare allo stato fondamentale, ma appena lo raggiunge decade a frequenze più basse. E’ questo che genera tutto il movimento che ci coinvolge, e quindi il tempo che lo misura (perché il tempo non è una dimensione fisica, ma un sistema di riferimento per misurare i cambiamenti, che sono irreversibili). E questo è anche alla base della natura evolutiva del nostro come di tutti gli altri universi (Biocosmologia).

7) SECONDA LEGGE DEI QUANTI DI SPAZIO. Due o più Quanti, anche distanti tra loro, che condividono la medesima funzione d’onda (cioè che vibrano alla stessa frequenza) sono tra loro in contatto istantaneo. Si tratta di un concetto poco intuitivo, ma è la spiegazione della vera quarta dimensione, che non si basa sulla spazialità che ci è familiare, ma sulle affinità vibratorie della scala delle frequenze. Ciò spiega strani fenomeni noti in fisica ma non dalla fisica spiegati, come l’entaglement o la c.d. “non località quantistica”.

8) L’UNO È UN FENOMENO CONSAPEVOLE. Grazie alla seconda legge dei Quanti di spazio è possibile intuire la matematica della consapevolezza universale. Certo, prima dovremmo capire e descrivere compiutamente la nostra consapevolezza, che sappiamo essere generata dal lavoro parallelo di milioni di neuroni che operano in rete tra loro. Allo stesso modo, infiniti Quanti di spazio che vibrano alla frequenza fondamentale, tutti in istantanea connessione tra loro, generano la consapevolezza universale, cioè quella dell’Essere. E questo anche se i Quanti mutano sempre il loro stato vibratorio, perché quelli che decadono sono sostituiti da nuovi che giungono allo stato fondamentale.

9) CIASCUNO DI NOI È UN ‘QUANTO’ DI CONSAPEVOLEZZA UNIVERSALE? Ciascun essere umano, frutto dell’evoluzione biocosmologica, può entrare in contatto con la consapevolezza universale attraverso la meditazione. Ma non è escluso che, in quanto già parte del tutto dal punto di vista fisico, non possiamo esserlo anche dal punto di vista mentale: se la consapevolezza dell’Essere fosse quantizzata, noi potremmo essere Quanti di consapevolezza univesale.

Che ne dite? Merita una conversazione? Più di una?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto